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Rivista semestrale gratuita creata da
di Teresa De Paola, Marilena Staltari, Cesare Giovanni Moro
L’epidemia di SARS-CoV-2 è certamente un evento senza precedenti, almeno negli ultimi cento anni, non solo perché è una delle più gravi minacce per la salute pubblica mondiale mai verificatesi, ma anche a causa della novità assoluta di questa pandemia, che ha messo a dura prova sia la ricerca scientifica, impegnata duramente in una corsa contro il tempo per conoscere le caratteristiche del virus SARS-CoV-2 e trovare mezzi per curare chi ne è stato colpito, sia per i sistemi di salute pubblica, posti di fronte alla sfida della prevenzione dei nuovi contagi e alla diffusione dell’infezione. Sebbene l’attenzione generale sia stata inevitabilmente rivolta alle conseguenze fisiche a breve e lungo termine della malattia e alla sua letalità, con una generalizzata risposta di emergenza dei sistemi sanitari ospedalieri, i quali quasi ovunque, sono stati inizialmente travolti dall’ondata di casi da trattare, lentamente e progressivamente si è presa consapevolezza che la pandemia costituiva una minaccia sostanziale anche per la Salute Mentale. Essa, infatti, ha avuto un impatto significativo sulla Salute Mentale della popolazione generale, ma soprattutto nella popolazione affetta da disturbi psicotici preesistenti. All’interno dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) sono state adottate diverse misure e strategie pensate per fronteggiare la fase iniziale e “drammatica” dello sviluppo pandemico e per rispondere agli effetti in acuto della salute psicologica e mentale.
di Fioletti B., Casella N., Scagliarini V
di Vender S.
di Renato Mantovani
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