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Antonio Amatulli
Tre pronunciamenti delle cosiddette Corti dei diritti (la Corte costituzionale e la Corte EDU) intervengono profondamente nella complessa e discussa materia dei pazienti psichiatrici autori di reato, in diversi momenti della (anche mancata) esecuzione penale. Insieme, svelano la incompiutezza e la precarietà del fascio di disposizioni che regolano il tema, denunciando nello stesso tempo evidenti vuoti di tutela e gravi pregiudizi in ambito di applicazione delle misure previste, con mancate garanzie di tipo giuridico e giurisdizionale. Il soggetto psichiatrico autore di reato è quindi soggetto doppiamente fragile, per le conseguenze del reato commesso e le misure che sono (sarebbero) applicabili, nonché per la diminuita tutela dei diritti rispetto ai soggetti con patologie non psichiatriche. Gli interventi delle Corti affondano nella materia mettendo, per semplificare parecchio, in profonda discussione il sistema della esecuzione penale di questa categoria di soggetti, e contemporaneamente indicano al legislatore la necessità di un intervento incisivo e di respiro sistemico. Verranno qui riassunti i dispositivi delle sentenze in commento e saranno definiti alcuni punti di possibile evoluzione del sistema della esecuzione penale dei soggetti psichiatrici autori di reato.
di Grecchi A., Cigognini A.C., Ingrosso G., Oresti M., Ossola C., Beraldo S., Miragoli P
di Marina Loi
di Galetti N., Arrigoni V. Floris L.G., Cardani I., Fraticelli C.
di Ivano Caselli
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