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Rivista semestrale gratuita creata da
Paolillo C., Lerza R., Casagranda I., Bondi E., Fraticelli C., Cerveri G., Lonati D., Petrolini V., Locatelli C.
Il disturbo comportamentale acuto è una presentazione clinica caratterizzata da un quadro di agitazione che può manifestarsi con una serie poliedrica di alterazioni emotive, ideative e motorie: minacciosità, rabbia, intimidazione, impulsività e scarsa cooperazione. A genesi multifattoriale, riconosce influenze biologiche, psicologiche, familiari e ambientali. In generale la probabilità di alterazioni comportamentali e violente aumenta con il numero dei fattori di rischio. Il decorso del disturbo comportamentale è generalmente instabile nel tempo e può sfociare in aggressività verbale e/o fisica. (Sheperd, 2001). Rappresenta senza dubbio una situazione di emergenza in ambito clinico la cui gestione richiede procedure di intervento che implicano la stima delle risorse del paziente e dell’ambiente, una puntuale valutazione del rischio, un attento bilanciamento tra rischi e benefici delle scelte terapeutiche, nel contesto più generale di una presa in carico complessiva nelle diverse fasi diagnostico terapeutiche. In particolare in assenza di una gestione appropriata si determina facilmente un’escalation che può condurre rapidamente ad un’esacerbazione con alto rischio di agiti.
di Letizia Mantovani e Renato Mantovani
di Grasso F.
di Olivola M.
di Callegari C. e Ielmini M.
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